La malnutrizione: Elim Italia fa della lotta alla malnutrizione il fondamento del suo programma d’aiuto. L’analisi della situazione in cui versa il Togo rafforza l’urgenza di un intervento a livello internazionale. La Banca Mondiale stima che il tasso dei togolesi che versano in una situazione d’insufficienza alimentare sia del 55%, situazione che può compromettere la salute o addirittura la vita dei soggetti. Questo problema è più forte e presente nelle aree rurali.
La sanità per tutti: un sogno da concretizzare. Uno dei progetti chiave della nostra ONG è la realizzazione di ospedali e dispensari in tutto il paese, al fine di sopperire alla mancanza di unità di cura. Il progetto prevede anche di dotare le unità di cura esistenti con materiali e equipaggiamenti medicali. L’OMS ha messo in luce un’insufficienza di posti letto negli ospedali del Togo. Le statistiche sono dell’ordine di un letto per più di mille persone ospedalizzate. La mortalità delle madri a seguito del parto e per la mancanza di cure adeguate è di 401 su 100000 casi.
Le madri adolescenti: il fenomeno delle madri adolescenti in Togo. Nel paese è in continuo aumento il numero di giovani ragazze, tra i 12 e i 18 anni, che hanno dei figli o che sono incinte. Stando ai dati forniti dalla Banca Mondiale, il 16,5% delle ragazze togolesi di età tra i 15 e i 19 anni sono giù madri. È importante sottolineare che un gran numero di queste ragazze si sottopongono a pratiche sessuali per ragioni di povertà in cambio di doni da parte dei loro molestatori. Per porre rimedio a questa piaga, Elim porta avanti delle azioni di sensibilizzazione di massa che constano nel diffondere le informazioni circa i pericoli che sono legati a questi comportamenti, come le complicazioni durante la gravidanza o il parto.
La circoncisione femminile, il matrimonio precoce e forzato. Ci sono pratiche, come il matrimonio forzato e precoce e la circoncisione femminile delle ragazze, che sono molto presenti nel paese. I dati dell’inchiesta demografica e della salute svoltasi nel corso del 2014 indicano che tra le donne sposate in Togo il 21,8% ha avuto un matrimonio precoce. Più diffusi nelle aree rurali e mussulmane del paese, questi due fenomeni sociali hanno delle ripercussioni sia nel tempo che nell’immediato: la morte delle ragazze (per complicazioni legate alla circoncisione), una prematura interruzione del loro percorso scolare e un futuro compromesso. Elim Italia Odv, attraverso i suoi programmi di sensibilizzazione di massa, intende creare consapevolezza circa i rischi associati a queste pratiche nefaste.
Il tasso di mortalità infantile. Stando alle stime sulla mortalità infantile del Gruppo Inter-agenzia dell’ONU, su 1000 bambini nati vivi nel corso di un anno, circa 153 in Togo muoiono prima i aver compiuto un anno. La mancanza di sufficienti cure mediche e la malnutrizione restano le principali cause di questo dramma.
Il lavoro minorile. Una delle situazioni che riempiono le cronache del Togo e dell’Africa in generale è il lavoro minorile. Orfani o allontanati dalle proprie famiglie a causa della povertà, migliaia di bambini sono costretti a prendere in mano il proprio destino. Affamati e indifesi, diventano facilmente vittime del traffico di bambini e finiscono per lavorare in condizioni terrificanti. Le statistiche dell’Understanding Children’s Work Project (il progetto per comprendere il lavoro minorile) del 2014 illustrano la gravità della situazione. Si stima che i bambini economicamente attivi in Togo siano il 35,23%. Questa cifra si riferisce alla percentuale di bambini tra i 7 e i 14 anni che hanno preso parte o prendono parte a un’attività economica per almeno un’ora a settimana. Per risolvere questo problema, Elim adotta uno schema a 3 tappe: lo smantellamento delle risorse legate al traffico minorile, l’accoglienza dei bambini e la presa in carico della loro scolarizzazione.
L’educazione primaria e secondaria: un campo di battaglia anche per la nostra ONG. Se i giovani togolesi hanno la reputazione di avere grande entusiasmo verso lo studio e voglia di eccellere, le infrastrutture scolastiche purtroppo non sono all’altezza della loro passione. La maggior parte degli edifici scolastici versano in uno stato deplorevole. Hanno muri vecchi per metà crollati, tetti danneggiati falla ruggine e dalle intemperie, aule senza porte e finestre. Nella maggior parte dei sobborghi e dei villaggi, dei capanni coperti da tetti di paglia fungono da aule, pezzi di legno e mattoni in terra battuta fungono da sedie. L’insufficienza di scuole in rapporto alla popolazione di cittadine e villaggi così come il numero esiguo di aule fanno sì che gli allievi siano stipati come sardine. L’impiego delle nuove tecnologie informatiche è lungi dall’essere una realtà nelle scuole pubbliche. In breve, le infrastrutture scolastiche in Togo sono antiquate. Elim Italia Odv prevede nel suo programma d’aiuto di costruire aule in tutto il paese e di dotarle con i materiali scolastici e gli strumenti informatici necessari agli allievi. Noi siamo impegnati a rendere realtà il sogno di avere un computer per ogni allievo.
La portata dell’emigrazione: l’emigrazione è una piaga di grande portata in Togo che tocca particolarmente i giovani. Scoraggiati dalla miseria quotidiana e dalla mancanza di lavoro, migliaia di giovani si dirigono verso luoghi lontani alla ricerca di condizioni di vita più favorevoli. Pronti a raggiungere l’Europa a tutti i costi, in mancanza di mezzi, molti giovani si offrono all’immigrazione clandestina.
Il problema dell’acqua potabile. L'ONG Elim Italia fa della costruzione di fontane pubbliche un aspetto centrale della sua azione, al fine di fornire acqua potabile alle popolazioni. In effetti, una vasta porzione della popolazione togolese non ha accesso all’acqua potabile. Il problema è più accentuato nell’estremo Nord del paese che non nelle regioni rurali, dove acquitrini e fiumi fungono da fonti d’acqua. Si noti che l’acqua presa da queste fonti non è soggetta ad alcuna forma di trattamento prima della sua consumazione. Nel 2016, il Programma Congiunto di Monitoraggio (JMP) dell’OMS e dell’UNICEF ha stimato essere di 38,6% il tasso di togolesi che non ha accesso all’acqua potabile.